Le api, piccole e instancabili lavoratrici fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema, stanno progressivamente scomparendo da numerose regioni del pianeta. Questo fenomeno è attribuibile principalmente ai cambiamenti climatici, all’inquinamento e alle pratiche di agricoltura intensiva. La loro diminuzione rappresenta uno degli indicatori più allarmanti dello squilibrio ambientale che stiamo attraversando.
Perché le api stanno traslocando
Come accennato, le api sono autentiche sentinelle della salute dell’ambiente. Non appena l’aria diventa troppo inquinata, il clima si fa eccessivamente caldo o le fioriture risultano irregolari, questi insetti tendono a migrare verso zone più favorevoli. Un tempo, le api popolavano anche gli ambienti agricoli, i giardini e le campagne in fiore, trovando facilmente habitat adatti.

Oggi, però, la situazione è profondamente mutata: sempre più spesso le api cercano rifugio in aree più fresche, come le colline o le montagne, dove possono trovare oasi di biodiversità e aria più pulita. Questo spostamento rappresenta un problema significativo per l’intero ecosistema.
Non sono solo le api domestiche, allevate dagli apicoltori, a migrare, ma anche le api selvatiche, che svolgono un ruolo cruciale nell’impollinazione delle piante spontanee e delle colture locali. Purtroppo, molte di queste api faticano a trovare habitat idonei e, di conseguenza, le loro popolazioni si stanno riducendo drasticamente.
Perché bisogna preoccuparsi
Le api non sono importanti soltanto per la produzione di miele: la loro funzione primaria è l’impollinazione. Volando di fiore in fiore, trasferiscono il polline e permettono così la crescita e lo sviluppo di frutta, verdura, piante aromatiche e alberi da frutto.

Senza le api, l’intera catena alimentare rischia di spezzarsi. Secondo alcune stime, circa il 75% delle colture alimentari mondiali dipende proprio dall’attività di questi preziosi impollinatori naturali. Non si tratta solo di fragole o zucchine, ma anche di mandorle, mele, pomodori, ciliegie e persino del caffè.
L’impollinazione svolta dalle api è quindi essenziale per la produttività agricola: senza di loro, i raccolti diminuiscono, i prezzi aumentano e molte specie vegetali rischiano di scomparire. La crisi delle api si riflette inevitabilmente anche sulla nostra vita quotidiana e sulla sicurezza alimentare globale.
Cosa fare per migliorare la situazione
Spesso, quando si parla di salvaguardare il pianeta, tutto sembra troppo complesso e distante, ma in realtà ciascuno di noi può contribuire concretamente, iniziando proprio dai propri spazi: il giardino, il terrazzo o anche solo il balcone possono diventare preziosi alleati delle api.

Anche un piccolo giardino può trasformarsi in un rifugio ideale per le api, senza bisogno di essere esperti botanici o giardinieri professionisti. Bastano un po’ di attenzione e sensibilità verso la natura. Il primo passo è scegliere fiori e piante ricchi di nettare e polline.
Si possono ad esempio coltivare lavanda, camomilla, salvia, rosmarino, borragine, timo e trifoglio. Preferite varietà locali e stagionali, più resistenti e nutrienti per le api. Inoltre, seminare specie con fioriture scaglionate garantisce nutrimento alle api durante tutto l’anno.
Come aiutare le api
Seminate anche piante spontanee come il tarassaco e l’erba medica, che rappresentano ottime fonti di sostentamento. Evitate l’uso di pesticidi chimici, dannosi per le api, così come molti prodotti da giardino di sintesi.

Optate per soluzioni naturali e, se necessario, applicatele solo nelle ore serali, quando le api non sono in attività. Lasciate una parte del giardino incolta, con erbe spontanee: questi angoli selvatici sono veri paradisi per la biodiversità e particolarmente apprezzati dalle api.
Un ulteriore gesto utile è costruire rifugi per le api solitarie: piccole strutture realizzate con legno, canne e fango offrono riparo a quelle specie che non vivono negli alveari. Infine, mettete a disposizione una ciotola d’acqua con alcune pietre o tappi di sughero, così che anche le api possano abbeverarsi e ristorarsi durante le giornate più calde.