
Prima di assumere qualunque farmaco, anche se di automedicazione, sarebbe sempre opportuno rivolgersi al proprio medico al fine di avere una maggior sicurezza di efficacia. Tuttavia, in farmacia vengono venduti regolarmente prodotti quali l’aspirina e gli antinfiammatori, così come il paracetamolo. Ma per quanto si possono assumere senza rischi?
I FANS
Gli antinfiammatori non steroidei, o FANS, possono risolvere tutta una serie di dolori articolari, muscolari, dovuti al ciclo mestruale o a interventi odontoiatrici. Ma non solo occorre sempre cercare di prenderli a stomaco pieno per non portare a disturbi gastrici, l’uso prolungato per più giorni potrebbe aumentare persino alcuni rischi.

Per chi abbia patologie legate al cuore o alla pressione alta, concernenti comunque l’apparato cardiovascolare, i FANS sono addirittura sconsigliati dalla maggior parte dei medici. L’assunzione prolungata, poi, aumenta significativamente i rischi associati a eventi cardiaci, per cui occorre limitarsi e parlarne con il medico se il dolore persiste.
Gli antinfiammatori non steroidei fanno ormai parte del consumo comune, anche per un semplice mal di testa o per uno strappo muscolare si tende a ricorrervi onde eliminare l’infiammazione e magari poter riposare la notte. Ma abituare l’organismo a “sopportare” il disagio finché è possibile, può risultare anche più sano.
Paracetamolo. Con prudenza!
Talvolta, per un dolore o un’influenza non toppo marcati, si ricorre al classico paracetamolo, che oltretutto agisce anche per diminuire la febbre alta. In questo caso, l’assunzione prolungata diventa deleteria a livello epatico, portando a un graduale avvelenamento che va assolutamente evitato. Anche in questo caso, solo il medico potrà dare il consiglio migliore.

Così come per i dolori, anche la febbre va in qualche modo “sopportata”. Lo stato febbrile è l’espressione dell’organismo che si sta difendendo da un virus o un batterio: i globuli bianchi e il sistema immunitario lavorano alacremente e così aumenta la temperatura corporea. Abbassare la febbre ai primi segnali non è la strategia migliore.
Finché la febbre non super di gran lunga i 38 o persino i 39, addirittura nei bambini molti pediatri suggeriscono di lasciarla “sfogare”, consigliando pezze bagnate e assunzione di molta acqua. A meno di condizioni mediche particolari, infatti, la febbre è persino utile, mentre il paracetamolo diventa tossico. Controllare il termometro aiuterà a usarlo solo se necessario.
Sintomi da eccesso di farmaci
Nessun farmaco andrebbe assunto per troppo tempo senza consultare un medico. Vomito, dolori addominali e qualunque altro sintomo in aggiunta a quelli che già si accusano dovrebbe allertare sulla reale efficacia di prendere una pillola in più o magari trovare una soluzione diversa con lo specialista. Leggere il “bugiardino” è sempre consigliato.

Nonostante il nome di “bugiardino” e i toni spesso allarmistici che assume il foglio illustrativo di un farmaco, le indicazioni vanno sempre prese con estrema serietà. I rischi, se descritti, sono reali e spesso vengono indicati in una scala di percentuale che dà un’idea migliore sulle vere possibilità che si verifichi l’effetto avverso.
Soprattutto, nel foglietti si indica perfettamente per quanti giorni è consigliato assumere il FANS, il paracetamolo o qualunque altra medicina, prima di smettere e rivolgersi a un medico se il disturbo dovesse persistere. Anche prendere medicine a stomaco pieno o vuoto è fondamentale per contenerne la tossicità eventuale, quindi bisogna assumerle come indicato.
Paura dei medicinali?
Naturalmente, la cosa più importante è sapersi limitare ed evitare, se possibile, l’assunzione dei farmaci. L’estremo opposto di non medicarsi od optare per la medicina alternativa non sempre è la soluzione migliore. Anzi, in alcuni casi è più dannosa. Ma se un dolore lancinante può essere la spia di altro, spegnerlo con un FANS non elimina il problema.

Ovviamente, se la qualità della vita viene seriamente compromessa da un’infiammazione che si rivela insopportabile, assumere un FANS una tantum rappresenta un supporto non indifferente. Ma laddove l’antidolorifico è solo un sollievo momentaneo, inutile insistere con un medicinale potenzialmente dannoso, meglio indagare più a fondo per capirne le cause.
Lo stesso vale per il paracetamolo, spesso utile quale analgesico. Se l’influenza, il dolore o la febbre tornano a distanza di poco tempo, non è eliminando temporaneamente il sintomo che le cose si risolveranno. Lo specialista potrà suggerire le analisi migliori da effettuare per individuare la causa scatenante e fare una cura mirata.